Come leggeva il mondo Dante?
In questo terzo appuntamento de “La Parte Giusta incontra Dante”, Gianfranco Bondioni ci guiderà alla scoperta della visione della realtà di cui è intrisa la Divina Commedia.
Infatti, per noi il mondo è realtà oggettiva ed è governato dalle leggi scientifiche che sono interne al mondo stesso; per Dante il mondo rimanda ad altro, è simbolico e le sue leggi si fondano su un ordine superiore e trascendente. La giustizia, in quanto manifestazione di Dio, è un principio che regola tutto l’universo: il diritto positivo deriva da essa, ma da essa derivano anche l’ordine del cosmo, la realizzazione del piano provvidenziale divino nella storia, l’ordinamento della vita associata e quindi la politica, l’etica e la morale come guida del comportamento umano. La giustizia è quindi il significato profondo delle cose, la manifestazione della razionalità del cosmo e la garanzia del senso della vita degli uomini. Non è detto che ciò che all’uomo sembra giusto lo sia veramente, egli si può ingannare oppure, ben più grave, essere in malafede per interessi particolari. Ma questo non significa che la giustizia non ci sia e, Dante ne è profondamente convinto, prima o poi è destinata a trionfare.