“Mamma, posso raccogliere i rifiuti in strada?” Zoe, sette anni, l’ha chiesto ancora ancora e ancora, ogni giorno al rientro da scuola. Fino a quando la mamma non ha scritto al sindaco, per capire se vi fosse la possibilità di realizzare il curioso desiderio della figlia senza incorrere in contravvenzioni. C’era: il bello dell’amministrazione condivisa del bene comune è che non si è mai troppo piccoli (o troppo grandi!) per essere parte di un cambiamento – in meglio – della propria comunità.

E un processo, Zoe, l’ha innescato: dal suo desiderio di proteggere la via in cui abita dai rifiuti è nata l’idea di provare a coprogettare la cura del territorio con tutti i cittadini. Come? Con un patto cornice. Un patto, cioè, che offre una cornice di regole condivise da tutti i soggetti a garanzia della più ampia e aperta fruibilità del bene che si vuole tutelare, e che e può prevedere dei micro–patti per ogni attività prevista nello spazio attraverso un’attenta gestione della coprogettazione.

A fine dicembre, così, Zoe e i suoi genitori hanno sottoscritto un duplice accordo con l’amministrazione di Bedizzole: un patto “generale”, che regola la coprogettazione delle attività di cura del territorio comunale; e un accordo specifico per contribuire alla pulizia della strada in cui abitano. E non è finita: il Comune ha lanciato una call to action per tutti i cittadini di Bedizzole che vogliano seguire l’esempio di questa piccola cittadina e della sua famiglia, e partecipare dando vita a nuovi micro-patti! Per partecipare basta compilare il form che trovi qui!