Con il 2020 prende il via un percorso formativo dedicato agli attori del sociale, per portare il welfare di comunità nel sistema dei servizi di tutela dei minori
Nel corso del primo anno di vita del progetto Legami Leali ci siamo avventurati nel lungo cammino verso una nuova idea di sicurezza come possibilità di avere una rete di relazioni su cui contare; e verso un nuovo modello di comunità in cui tutti condividano la bellezza e la responsabilità del vivere insieme. Abbiamo portato con noi amministratori, cittadini volenterosi, associazioni, insegnanti, giovani, che hanno iniziato a sperimentare nuovi modi di prendersi cura di sé stessi, di chi hanno intorno e del loro territorio.
Una comunità che possa davvero dirsi sicura, tuttavia, dovrebbe essere in grado anche di aiutare i giovani più fragili, intercettandone le difficoltà prima che irrompano in un disagio vero e proprio o che finiscano emarginati. Per questo Legami Leali ha l’obiettivo ambizioso di accompagnare i servizi sociali – preposti, di norma, alla tutela dei minori in situazione di disagio – verso una trasformazione della propria offerta e dei propri meccanismi d’intervento, rendendoli più flessibili e adattabili alle necessità del singolo giovane e aprendoli ad un approccio di comunità, secondo l’idea per cui “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” che abbiamo approfondito qui.
Per realizzare questa trasformazione abbiamo coinvolto Fondazione Paideia, che da anni sperimenta proposte innovative di supporto tutela dei minori e delle famiglie, e insieme abbiamo costruito un percorso formativo rivolto agli operatori del sociale. Il percorso seguirà due filoni: il primo, avviato nel mese di gennaio, consiste in un gruppo di lavoro trasversale, composto da referenti del terzo settore e di quello pubblico (dagli assistenti sociali dei Comuni e del servizio Tutela Minori agli psicologi dell’ASST e ai referenti del Servizio Affido). Compito del gruppo è analizzare e valutare il sistema dei servizi e degli interventi rivolti ai minori e alle famiglie sul territorio, fino a definire procedure e prassi condivise e linee di indirizzo ad esso applicabili.

Il secondo filone prevede una serie di incontri di approfondimento formativo rivolti agli operatori (assistenti sociali, psicologi, educatori, insegnanti, forze dell’ordine e altri operatori), ai dirigenti e agli amministratori, volti a implementare il percorso di evoluzione e lo sviluppo di maggiori competenze in una prospettiva di “welfare comunitario”. Il primo incontro, che avrà ad oggetto i più recenti orientamenti nazionali ed internazionali in tema di tutela minorile, è previsto per il prossimo lunedì 17 febbraio.